Milano paleocristiana - percorso 1

Milano, considerata una delle “tre capitali cristiane” dell’antichità, conserva tracce consistenti riconducibili all’età tardoantica, soprattutto per quanto riguarda l’edilizia paleocristiana. Questo itinerario condurrà il visitatore in un viaggio alla riscoperta delle antiche memorie di Mediolanum. 

Percorso 1: dalla Basilica di San Simpliciano alla Basilica di San Nazaro 

Tempo di percorrenza 2 ore e 30 minuti circa

Milano paleocristiana - percorso 1

1. BASILICA DI SAN SIMPLICIANO - piazza San Simpliciano 
 

In piazza San Simpliciano sorge l’omonima basilica, da identificare secondo gli studiosi con una delle basiliche fondate dal vescovo Ambrogio, durante il suo episcopato (374-397), dedicata originariamente a Maria e alle sante vergini (basilica Virginum citata dalle fonti).  

La datazione al fine IV – inizio V secolo d.C. sembra in ogni caso confermata dalla tecnica muraria, della medesima tipologia adottata nella basilica ambrosiana di San Nazaro. 

Originariamente costituita da una pianta a croce latina a navata unica, chiusa da un’abside, la basilica fu interessata da rifacimenti architettonici dapprima nel VII secolo e poi in età romanica (tra XI-XII secolo), che ne modificarono l’assetto originario.  

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2. COMPLESSO EPISCOPALE - piazza Duomo

Percorrendo via Mercato, si giunge dapprima in piazza Cordusio e poi in piazza Duomo, nella cui area sorse, a partire dal IV secolo d.C. il primo complesso episcopale milanese. Gli scavi archeologici hanno evidenziato la presenza di almeno due cattedrali, quella di Santa Maria Maggiore e quella di Santa Tecla, tradizionalmente identificate con la basilica vetus e la basilica nova citate dalle fonti, e altrettanti battisteri (battistero di Santo Stefano e quello di San Giovanni alle fonti).  

2.a) AREA ARCHEOLOGICA DEL DUOMO. All’interno del Duomo, scendendo sotto il sagrato tramite una scala, si accede ad un’area archeologica che conserva la zona absidale di Santa Tecla e il battistero di San Giovanni alle Fonti. Quest’ultimo di forma ottagonale, è identificato con il luogo nel quale Ambrogio battezzò Agostino la vigilia di Pasqua del 387 d.C. 
I resti della Basilica di Sana Maria Maggiore si conservano nei sotterranei di servizio della Veneranda Fabbrica del Duomo, ma non sono accessibili al Pubblico. 

2.b) Duomo, lato nord (corso Vittorio Emanuele II). Sotto la sacrestia settentrionale del Duomo, raggiungibile mediante l’ascensore nord, si conservano i resti di un altro battistero, quello di Santo Stefano, che fu costruito prima dell’episcopato di Ambrogio, come confermano le recenti analisi archeometriche. 

Il sito è accessibile al pubblico. 
L’area Archeologica è raggiungibili entrando nel Duomo, mentre il battistero di Santo Stefano è raggiungibili dall’ascensore nord, all’esterno del Duomo. 

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3. BASILICA DI SAN GIOVANNI IN CONCA  - piazza Missori

Dopo aver percorso circa 550 m, si giunge in piazza Missori, dove si conservano i resti dell’abside e la cripta della basilica ricostruita in età romanica (XI e XIII secolo), sorta in un avvallamento del terreno da cui deriverebbe l’appellativo “in conca”. L'impianto originario risale al V –VI secolo, del quale si conserva un frammento di pavimento in opus sectile a esagoni neri e triangoli bianchi. Prima ancora della basilica l’area era occupata da una domus, del III secolo d.C., alla quale appartiene una porzione di mosaico policromo pavimentale, ora conservato presso il Civico Museo Archeologico. 

Il sito è accessibile al pubblico. 

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4. BASILICA DI SAN NAZARO - piazza San Nazaro in Brolo

Percorrendo via Alberico Albricci, si giunge in Largo Francesco Richini sul quale si affaccia la Basilica di San Nazaro. Sorta lungo l’attuale corso di Porta Romana, fu costruita tra 382 e 386 d.C., anno in cui fu consacrata dal vescovo Ambrogio con la deposizione delle reliquie dei Santi Apostoli e per questo fu detta basilica Apostolorum.  
L’edificio fu eretto fuori dalle mura, lungo la strada che conduceva a Roma e la cui importanza era stata enfatizzata mediante la costruzione di un magnifico portico durante il IV secolo d.C. 

Nell’area circostante e nella basilica restano sepolture ed epigrafi paleocristiane. La chiesa ha pianta a croce, simbolo della vittoria di Cristo sulla morte e di quella della Chiesa di Ambrogio sull’eresia ariana e sul paganesimo.  

Sotto l’attuale sacrestia vi è una piccola area archeologica in cui sono raccolti vari materiali provenienti dagli scavi nella zona e dove si conservano le fondazioni della più tarda cappella di San Lino (IX secolo), eretta sulla probabile sacrestia di V-VI secolo d.C. 

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