Le Torri romane e il Monastero Maggiore - Museo Archeologico di Milano
Le Torri romane e il Monastero Maggiore
Il museo è collocato in un contesto architettonico straordinario, l’ex convento benedettino del Monastero Maggiore annesso alla chiesa di San Maurizio, fondato nell’ VIII-IX sec. d.C. in un’area che conserva imponenti strutture in alzato di epoca romana.
IL MONASTERO MAGGIORE
Era il più vasto e antico cenobio femminile di Milano, affidato fin dalle origini alla congregazione benedettina.
La sua fondazione (variamente attribuita a diverse figure storiche importanti, quali san Martino di Tour, san Sigismondo, re di Borgogna, la regina longobarda Teodolinda, o ancora il re Desiderio o l’imperatore Ottone I) risale probabilmente al periodo tra la tarda età longobarda e la prima fase carolingia (VIII-IX secolo). Nel corso del IX secolo, il vescovo Ansperto fece ampliare il circuito murario della città, facendo rientrare il monastero all’interno del perimetro cittadino.
Il monastero fu inizialmente dedicato a Santa Maria (Sanctae dei genitricis Mariae), mentre l’intitolazione a San Maurizio compare a partire dall’XI secolo, per poi diventare la principale nei secoli successivi. Seconda una tradizione, sarebbe stato l’imperatore Ottone I a donare il sangue di San Maurizio come reliquia proprio a questo istituto, dove una sorella viveva come monaca.
Il cenobio, detto fin dalle origini “Maggiore”, ospitava monache provenienti dalle più illustri famiglie milanesi. Vari documenti e fatti storici ne testimoniano l’importanza, come quando nel 1162, durante l’incursione del Barbarossa, la città chiese che fossero risparmiate alcune strutture religiose: tra queste, oltre al monastero e alla chiesa di Sant’Ambrogio, figura anche il Monastero Maggiore.
Poco note sono la vita e le attività condotte all’interno del cenobio. Tra il XIV secolo e la prima metà del XV secolo si assiste a un momento di crisi, con la contrazione del numero delle monache, alle quali viene inoltre contestato di vivere senza osservare la regola monastica. Nel 1447 papa Eugenio IV introdurrà la clausura e il monastero passa sotto la guida degli Agostiniani riformati. Agli inizi del 1500 viene inoltre ricostruita la chiesa monastica in forme nuove, decorata con affreschi realizzati per buona parte da Bernardino Luini e dalla sua bottega.
Nel 1798 per decreto della Repubblica Cisalpina il monastero viene soppresso e gli edifici e i terreni destinati ad altri usi. Il vasto complesso monastico fu poi parzialmente demolito tra il 1864 e il 1872 per l’apertura delle vie Luini e Ansperto. Dopo i bombardamenti del 1943, delle strutture più antiche rimangono la chiesa di San Maurizio ed il chiostro d’ingresso, oggi parte del Museo Archeologico.
LE TORRI ROMANE E I RESTI ARCHEOLOGICI
Il monastero è sorto all’interno di un’area grande rilevanza storica, per la presenza di antichi resti, riferibili al periodo romano che furono inglobati nella struttura monastica, consentendone la conservazione fino ai giorni nostri. Una torre quadrata, parte del circo romano, fu riutilizzata come campanile della chiesa, mentre una seconda torre, di forma poligonale, collegata alle mura della città romana, fu riutilizzata come cappella. Nelle vicinanze inoltre, sorgevano i resti dell’antico palazzo imperiale.
Durante la costruzione del Museo Archeologico tra 1959 e il 1961, gli sbancamenti condotti sotto il controllo della Soprintendenza alle Antichità della Lombardia, fecero poi emergere i resti di una domus romana.
I resti archeologici sono oggi visibili all’interno del Museo Archeologico.