La domus

La domus

Durante la costruzione del Museo Archeologico tra 1959 e il 1961, gli sbancamenti condotti sotto il controllo della Soprintendenza alle Antichità della Lombardia, fecero emergere i resti di una domus romana, attualmente visibile nel cortile interno al Museo Archeologico. 

Le indagini archeologiche hanno evidenziato tre differenti fasi edilizie databili tra I e III secolo d.C. La domus era caratterizzata da ambienti di dimensioni piuttosto ridotte (tra i 2 e i 4 m); l'unico di maggiori dimensioni (4x5 m) è quello oggi visibile all'interno del Museo Archeologico, databile alla fine del I secolo d.C., che conserva ancora un pavimento bianco in scaglie di calcare bianco e calce decorato con un motivo a puntini di tessere nere. Al momento dello scavo furono rinvenuti anche frammenti di decorazione parietale, che costituiscono uno dei rari esempi presenti a Milano. 

Con il III secolo d.C. ha inizio l'ultimo periodo di vita della domus cui sono pertinenti resti di pavimenti e di decorazioni parietali (cementizio rosso, decorato da crocette bianche e nere, lacerti di intonaci colorati, lastrine marmoree e stucchi dipinti). 

Distrutta da un incendio, sopra le sue macerie fu successivamente costruita una struttura collegata alle mura della città.   

Case di età romana sono documentate a Milano, dalla seconda metà del I secolo a.C. fino al V-VI secolo d.C. Di queste strutture si conservano solo pochi frammenti di mosaici ma è assai difficile comprenderne la reale estensione planimetrica.