Vaso ad anatrelle

Vaso ad anatrelle

Il vaso ad anatrelle proviene della tomba X della necropoli di Albate (CO), rivenuta tra il 1901 e 1909, ed è uno dei vasi a tre bracci più antichi della storia europea. Il vaso è composto da un piede che sorregge tre bracci, uno verticale centrale e due ricurvi, terminanti ciascuno con piccole coppe a forma di anatra: la coda è attraversata da un foro che ne suggerisce la funzione di beccuccio versatoio. Sul petto delle tre anatre e lungo i tre bracci che le sostengono vi è una decorazione a lamelle metalliche in stagno, di colore argenteo metallico, che riposte sull'argilla scura, creano un forte contrasto cromatico a richiamare il piumaggio degli uccelli. La particolare forma dell’oggetto fa pensare ad un uso in contesto rituale. 

Vasi simili, con coppe a forma d'uccello, sono presenti in diverse tombe femminili, anche in necropoli minori, come Moncucco, Cardano, Vico e Civiglio, nel territorio a nord di Milano. 

Il vaso fa parte di un corredo tombale femminile piuttosto ricco datato alla fine del VI e agli inizi del V secolo a.C., inquadrabile nella cultura di Golasecca, e comprendente, oltre al vaso ad anatrelle, anche una situla in bronzo, usata come urna cineraria, e diversi oggetti di ornamento e da toeletta (pendagli, fibule, perle, anelli, frammenti vari). 

Il motivo dell’uccello acquatico è molto frequente in contesti golasecchiani, e non solo, ed è spesso associato ad altri simboli quali la ruota o la barca, spesso rappresentata con una parte terminante a testa di uccello acquatico, il cui significato simbolico si lega a quello del sole e al suo viaggio notturno e diurno. 

VI secolo a.C.- inizi V secolo a.C. 

Esposto al Castello Sforzesco – Sezione pre-protostorica.