Situla da Trezzo sull'Adda

Situla da Trezzo sull\'Adda

La situla da Trezzo sull'Adda (MI) consiste in contenitore in bronzo (simile ad un secchiello), decorato da due fregi sovrapposti realizzati a sbalzo, dotato di un coperchio e di due manici tortili. 

Il primo fregio è rappresentato da borchie contornate da due cerchi disposti a distanza regolare; il secondo fregio, da leggere da sinistra verso destra, raffigura una scena di caccia composta da una sequenza di cani variamente alternati a figure di cervi: i cervi in fuga sono inseguiti dai cani, uno dei quali ha raggiunto la sua preda; non sono rappresentate figure umane. 

La scelta del tema non è casuale: nel VI secolo a.C., momento al quale si data la situla, la caccia è una delle attività che connota lo stile di vita aristocratico e quella del cervo, in particolare, doveva essere tra le prove iniziatiche sostenute dai giovani nobili per il passaggio all'età adulta. Il motivo del cervo inseguito dai cani è poi abbondantemente diffuso nell’arte rupestre della Vallecamonica. 

Le scene sono disegnate con semplici linee di contorno e con uno stile grafico attento ai dettagli che permette di distinguere i cani, con la coda ripiegata, i cervi maschi (provvisti del palco) e le femmine. 

La situla fu rinvenuta a Trezzo sull’Adda intorno al 1846, insieme ad altri oggetti: altro vasellame bronzeo, oggetti di ornamento come fibule (spille), pendagli e altri elementi di collana, vari manufatti tra cui un’ascia-scure. Alcuni di questi presentavano tracce di combustione. Questo insieme di oggetti è interpretato come parte di un corredo funerario inquadrabile nella cultura di Golasecca: in tale ambito le situle erano spesso utilizzate come cinerari, cioè come urne destinate a contenere le ceneri del defunto sepolto secondo il rito della cremazione. 

Fine del VI secolo a.C. circa  

Esposto al Castello Sforzesco – Sezione pre-protostorica