Settant’anni fa iniziava lo scavo di una delle necropoli preistoriche più estese dell’Italia nord-occidentale, la necropoli dell’età del Bronzo di Canegrate (MI). Un ritrovamento così significativo che spinse gli studiosi dell’epoca a utilizzare il nome di questa località per definire convenzionalmente un’intera cultura sviluppatasi in questo territorio nel XIII secolo a.C.

A questa scoperta è dedicata una mostra attualmente in corso a Legnano, ma che ha visto l’importante coinvolgimento anche del Civico Museo Archeologico di Milano. L’esposizione vuole infatti riportare all’attenzione del pubblico la preistoria del territorio di Milano, cercando di raccontare quali erano i costumi, le attività e la società delle popolazioni che qui vissero più di tremila anni fa. Oltre ai corredi delle tombe rinvenute a Canegrate, sono esposti anche altri oggetti provenienti dal medesimo areale geografico ma riferibili alla cultura immediatamente precedente, detta cultura della Scamozzina-Monza, e materiali coevi ma rinvenuti in altre località. Oggetti frutto di ritrovamenti ottocenteschi e di recentissima scoperta, esposti per la prima volta in associazione tra di loro. Oggetti che parlano di mobilità e di relazioni con altre culture, anche molto distanti. Oggetti che rivelano gesti e riti di un mondo lontano, il mondo prima di noi.

La conferenza ripercorre le varie sezioni della mostra, intrecciando le storie dei personaggi straordinari del mondo della cultura e dell’archeologia a cui si devono queste scoperte con le storie dei più antichi abitanti del territorio, in un viaggio che ci riporta alle nostre radici più profonde.

Ne parla Tommaso Quirino, funzionario archeologo della Soprintendenza ABAP per la città metropolitana di Milano.