Statua cubo

Statua cubo

Breccia verde chiaro  

Nella statuaria privata, accanto agli esemplari più convenzionali, appaiono queste particolari tipologie di forma geometrica, in cui sono messi in evidenza solo la testa, le mani e talvolta i piedi, mentre il resto del corpo, accovacciato, è avvolto in una lunga veste. La restante superficie è in genere utilizzata per iscrizioni dedicatorie o di tipo biografico, di personaggi che ricoprivano cariche civili o religiose. Con il passare del tempo le statue-cubo divengono sempre più astratte, perdendo i dettagli anatomici e divenendo un semplice cubo liscio da cui si distinguono solo testa e mani.   

Nell’esemplare del Museo Archeologico di Milano, viene invocata la dea Hathor. Il nome del dignitario è ignoto, poiché è andato perduto nella lacuna del testo.   

I tratti fisiognomici e la parrucca “a borsa” sembrano rimandare al III Periodo Intermedio, forse alla XXV dinastia (746-655 a.C.) durante la quale questo tipo di statuaria ebbe notevole diffusione.   

III Periodo Intermedio (1070-655 a.C.) 

Bibliografia: S. Ceruti, A. Provenzali (a cura di), Sotto il cielo di Nut. Egitto divino, catalogo della mostra, 11 marzo – 20 dicembre 2020, Milano, Civico Museo Archeologico, Milano 2020.