Patera (piatto) di Parabiago

Patera (piatto) di Parabiago

Il piatto, in argento dorato e lavorato a sbalzo, è uno degli esemplari più noti dell'argenteria di epoca tardo-imperiale (fine III- IV secolo d.C.).   

Presenta una scena figurata complessa, di valore cosmologico e filosofico-religioso: il trionfo della dea Cibele e del suo compagno Attis su una quadriga trainata da leoni, al quale assistono le divinità e le personificazioni del tempo, del cielo e della natura terrestre.  

Il culto della dea frigia Cibele, fu introdotto a Roma nel 205 a.C. a protezione della città. Particolarmente venerata nel mondo romano a partire dal I secolo d.C., essa acquistò grande importanza per l’élite pagana nel IV secolo e l'imperatore Giuliano l'Apostata, alla fine del IV secolo d.C., periodo a cui si data l'opera, tentò vanamente di opporre il culto della Dea al Cristianesimo ormai dominante.  

Il piatto ha un diametro di circa 39 centimetri e uno spessore di circa 5,1 cm. Rinvenuto a Parabiago, cittadina a 23 km da Milano, nel 1907 e recuperato nel 1931 dalla Soprintendenza Archeologica della Lombardia, pesa 3,5 kg.  

BibliografiaLa patera di Parabiago (scheda "I capolavori del Museo Archeologico"); D. Caporusso, M.T. Donati, S. Masseroli, T. Tibiletti, Milano Antica (V secolo a.C- V secolo d.C.), Milano, 2007.

Dove si trova: esposta nella sala Milano Antica