Comitato Antimafia - Amministrazione Pisapia

Cos'è il Comitato per lo studio e la promozione di attività finalizzate al contrasto dei fenomeni di stampo mafioso e della criminalità organizzata

 

Il 7 novembre 2011 il Sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha firmato il documento con cui ha ufficializzato la costituzione del Comitato di esperti per lo studio e la promozione di attività finalizzate al contrasto dei fenomeni di stampo mafioso e della criminalità organizzata sul territorio milanese, anche in vista della manifestazione Expo Milano 2015 (vedi Allegati).

Il Comitato Antimafia dell'Amministrazione Pisapia è composto dal professor Luca Beltrami Gadola, dal dottor Maurizio Grigo, dalla professoressa Ombretta Ingrascì* e dal dottor Giuliano Turone, ed è presieduto dal professor Nando dalla Chiesa, che ha la responsabilità del coordinamento.

I cinque esperti, rinunciando volontariamente a un compenso, svolgono l’attività consultiva per il Comune di Milano a titolo gratuito, mettendo a servizio dell’Ente e della città la loro pluriennale esperienza lavorativa e l’impegno sociale.
Sino al termine del mandato, affiancheranno il Sindaco e la Commissione consiliare antimafia nella prevenzione e nell'azione contro la criminalità organizzata.

* Il 17 aprile 2013 la professoressa Ombretta Ingrascì è stata nominata componente del Comitato Antimafia con provvedimento sindacale (vedi Allegato), subentrando all'avvocato Umberto Ambrosoli, il quale - in considerazione della candidatura alle elezioni Regionali del 2013 - aveva rassegnato le proprie dimissioni dal Comitato.

Nando dalla Chiesa
Insegna Sociologia della criminalità organizzata alla facoltà di Scienze politiche economiche e sociali dell’Università degli Studi di Milano, dove è anche Coordinatore della Scuola post laurea in “Scenari internazionali della criminalità organizzata” e Direttore della Summer School in Organized Crime. E’ delegato del Rettore dell’Università degli Studi di Milano per la promozione della legalità e della trasparenza. Membro del Comitato scientifico del Master in gestione dei beni confiscati dell'Università Federico II di Napoli e del Master sulla corruzione della facoltà di Scienze politiche di Pisa. Parlamentare per tre legislature e sottosegretario all’Università e alla Ricerca nel secondo governo Prodi. È presidente onorario dell’associazione Libera e presidente della Scuola di formazione politica “Antonino Caponnetto”. Editorialista del “Fatto quotidiano”, ha scritto numerosi libri sulla mafia, tra cui “Delitto imperfetto”, “Il giudice ragazzino”, “Le ribelli”, “La convergenza”, “Buccinasco” (con Marina Panzarasa) e “L’Impresa mafiosa”.

Luca Beltrami Gadola
E' nato a Milano il 25.01.1938. Dal 1963 al 2006 assume la guida quale presidente dell’Impresa Gadola SPA. Nel 1978 è eletto Presidente di IDOM, Impresa Domani, un’associazione tra imprenditori. Nel periodo 1981/1984 è Vicepresidente della Società italiana per le belle arti ed esposizione permanente Nel 1982/1984 è Vicepresidente di ASSIMPREDIL, Associazione Imprese Edili e Affini della Provincia di Milano. Nel 1989 è Responsabile scientifico per il progetto "Qualità e innovazione tecnologica", nell'ambito del Progetto Finalizzato Edilizia del CNR, ed è nominato Coordinatore responsabile della Sottocommissione tecnologica per i problemi dell'inquinamento interno del ministero dell'Ambiente. Nel 2003 è Professore incaricato per gli anni accademici 2003/2010 presso il Politecnico di Milano, facoltà di Architettura, sede Bovisa, docente del Corso di Estimo. Nel 2003 Inizia la collaborazione, cessata nel 2011, con il quotidiano "La Repubblica" nelle pagine milanesi. Nel 2009 fonda e da allora dirige il settimanale online ARCIPELAGOMILANO.

Maurizio Grigo
Ufficiale della Marina Militare,  Segretario della Commissione interministeriale Atti giuridici presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri; Portavoce Euratom; Giudice Civile, Penale dib., Giudice Istruttore Penale  di terrorismo “rosso e nero”; Presidente f.f. Gip Milano, Gip “Mani Pulite” e proc. su criminalità economica e organizzata, il terrorismo internazionale e anarchico); Procuratore della Repubblica  di Varese; Consulente dei ministri dell’Interno  Pisanu, Maroni e Cancellieri in tema di terrorismo e mafia,  presso le Commissioni parlamentari Bicamerali Antimafia e la Commissione sanità del Senato; Giudice presso la Commissione Tributaria Regionale e Centrale di Milano; Docente di Procedura penale presso l’Università dell’Insubria di Varese e membro del Centro Alti Studi Giuridici; Membro del Comitato Etico presso la Commissione sanità del Senato; Coordinatore della sezione speciale del Comitato di Alta Sorveglianza per l’Expo 2015; Comitato Antimafia di Milano e Busto Arsizio; Procuratore Generale presso la Corte D’Appello di Campobasso.

Ombretta Ingrascì
E' laureata in Storia economica, ha conseguito il Ph.D. (dottorato di ricerca) in Storia presso l’Università di Londra con una tesi dal titolo "Mafia Women in Contemporary Italy". E’ stata assegnista di ricerca presso la facoltà di Sociologia dell’Università Cattolica di Milano e ricercatrice presso il Centro di ricerca Transcrime. Attualmente è Vicedirettrice della Summer School on Organized Crime dell’Università Statale di Milano e docente del Laboratorio “Metodi e fonti per l’analisi storica del fenomeno mafioso”, presso l’Università Cattolica di Milano. E’, inoltre, Presidente di  “Altre. Atelier di ricerca sociale”, associazione che svolge attività di ricerca su temi legati alle mafie, ai traffici illeciti, alle migrazioni internazionali e ai processi di marginalizzazione e di ingiustizia sociale. Tra le sue pubblicazioni, “Donne d’onore. Storie di mafia al femminile” - Bruno Mondadori, 2007 (tradotto in spagnolo e in polacco); “Confessioni di un padre. Il pentito Emilio Di Giovine racconta la ʼndrangheta alla figlia” - Melampo, 2013.

Giuliano Turone
Ha svolto per molti anni l’attività di giudice istruttore a Milano curando inchieste di criminalità mafiosa, economica ed eversiva. Negli anni Settanta ha istruito il primo processo sulle attività criminali di "Cosa Nostra" in Piemonte e Lombardia. Negli anni Ottanta ha lavorato, tra l’altro, all’inchiesta giudiziaria sulle vicende Sindona, sull’omicidio di Giorgio Ambrosoli e sui rapporti dell’entourage di Sindona con Cosa Nostra e la P2.  In quell’ambito venne scoperta e sequestrata la documentazione della Loggia P2 a Castiglion Fibocchi. Successivamente ha lavorato in Corte di Assise, in Corte di Appello, alla Procura nazionale Antimafia e al Tribunale dell’Aja per l’ex Jugoslavia. Da ultimo è stato procuratore aggiunto a Milano e quindi giudice della Corte di Cassazione. Insegna tecniche dell’investigazione all’Università Cattolica di Milano. Ha pubblicato "Il delitto di associazione mafiosa" - Giuffrè, 2008; "Il caffè di Sindona" (con Gianni Simoni - Garzanti, 2009); "Il caso Battisti" - Garzanti, 2011.

Il 1 agosto 2012 il Sindaco di Milano, Giuliano Pisapia e i membri del Comitato Antimafia hanno presentato alla Stampa la Prima Relazione semestrale sull’attività svolta dal Comitato (vedi Allegati).

Abbiamo deciso di pubblicare la Prima Relazione semestrale del Comitato Antimafia di esperti nominato dal Sindaco Giuliano Pisapia sul sito istituzionale del Comune di Milano perché sia uno strumento  fruibile da tutta la cittadinanza. Riteniamo sia importante che i cittadini tocchino con mano quanto fatto perché il Comitato Antimafia non rimanga una figura astratta e simbolica.
All’interno della Relazione emergono tre aspetti principali:

  • l’allarme nei confronti degli incendi dolosi che hanno aggredito la città e la sua provincia negli ultimi due anni e che appaiono in gran parte di chiara matrice mafiosa;
  • l’indicazione di percorsi precisi per chiudere il più possibile i varchi alla criminalità di stampo mafioso nei lavori pubblici;
  • l’invito a valorizzare sempre di più le potenzialità dell’antimafia sociale della società civile milanese.

Il Comitato consegna quindi al Sindaco, all’Amministrazione cittadina e a tutti gli enti che a vario titolo si impegnano per il contrasto alle organizzazioni mafiose in città, la più ferma convinzione – maturata attraverso l’osservazione dei fatti e della realtà degli ultimi anni – che sia assolutamente decisiva, per ottenere i necessari successi sul piano della legalità, la realizzazione di istituti e forme di controllo interforze fondati su personale selezionato in termini etico - professionali e operanti con continuità secondo direttive strategiche nell’arco dell’intera giornata, compresi gli orari notturni”.

 

Nando dalla Chiesa
Presidente del Comitato Antimafia

Il 17 maggio 2013 il Comitato Antimafia, coerentemente con l'impegno assunto presentando la Prima Relazione semestrale il 1 agosto 2012, ha consegnato alla città e a tutti coloro che si impegnano per contrastare "le mafie", la Seconda Relazione semestrale (v. sezione "Allegati") sul proprio lavoro, con un duplice obiettivo:

  • da un lato, raccontare l'impegno profuso, dalle Istituzioni e dallo stesso Comitato, a sostegno delle indicazioni fornite nella Prima Relazione, con particolare riferimento all'evento Expo Milano 2015, ai risultati raggiunti e, soprattutto, a quelli ancora da conseguire;
  • dall'altro lato, raccontare un fenomeno, quello degli incendi, "peculiarmente indicativo, agli occhi del Comitato, della pressione criminale esercitata sulla metropoli milanese".

L'auspicio del Comitato è che l'analisi dettagliata della distribuzione geografica e temporale degli incendi verificatisi a Milano e provincia a danno di beni mobili ed immobili possa costituire un'ulteriore fonte di informazione per la cittadinanza e per tutti i soggetti che, a vario titolo, combattono la criminalità organizzata.

La Terza Relazione semestrale non è stata pubblicata in quanto il documento è riservato (si veda a pagina 3 della Quarta Relazione semestrale).

La Quarta Relazione semestrale (vedi Allegati), oltre a riprendere alcuni temi connessi alla preparazione di Expo Milano 2015 già ampiamente affrontati nelle precedenti Relazioni, tocca principalmente le problematiche legate al settore del Commercio, del quale pone in evidenza i punti di vulnerabilità di fronte alla pressione degli interessi mafiosi.
L'obiettivo che il Comitato si pone è quello di offrire all'Amministrazione comunale un supporto nella individuazione delle condizioni che è necessario sollecitare, favorire, spingere ma anche direttamente promuovere e garantire, affinché i comportamenti e i fenomeni mafiosi possano essere efficacemente contrastati.

“Questa Quinta Relazione semestrale (vedi Allegati) viene proposta in tempi molto ravvicinati a quelli in cui (aprile u.s.) è stata consegnata al Sindaco la Relazione precedente. Essa è dunque originata da una ragione di urgenza. Se il Comitato ha ritenuto di investirne il Sindaco e di lanciare in questo modo un meditato allarme alla opinione pubblica cittadina è perché è venuto a conoscenza per ragioni del suo ufficio di fatti che disegnano una situazione per molti aspetti inquietante. Una situazione abbastanza diversa da quella ripetutamente rappresentata in ritratti rassicuranti, secondo i quali l’unico problema di Milano Expo 2015 sarebbe quello di realizzare in tempo i padiglioni previsti sull’area espositiva.
Da qui l’urgenza. Perché non è vero che “ormai tutti giochi sono stati fatti”. Perché molti sono ancora i lavori da realizzare, e di molti si scoprirà l’indifferibile utilità nei prossimi mesi. E molti sono i servizi ancora da garantire a espositori e turisti. Da qui, talora, per lo stesso Comitato, anche una specie di coazione a ripetere cose già dichiarate. Per lo scrupolo di non essere stato ben inteso. Per la speranza che i fatti nuovi diano alle parole già spese un valore superiore. Perché nessuno possa in futuro dire che certi avvenimenti si sono realizzati senza che una struttura “dedicata” come questo Comitato abbia sentito il bisogno di svolgere per intero il suo dovere. Quello di avvertire, di denunciare”.

Nando dalla Chiesa
Presidente del Comitato Antimafia

La presente Sesta Relazione risponde a una delle tre “missioni” affidate dal Sindaco di Milano a questo Comitato: contribuire alla promozione dell’Antimafia sociale nella città di Milano.

Dopo le precedenti Relazioni volte principalmente ad allertare sulla presenza delle organizzazioni mafiose nell’economia e nella società cittadine in vista di Expo 2015, si è quindi ritenuto di dedicare uno spazio di rilievo alla rappresentazione delle esperienze antimafia maturate a Milano negli ultimi anni. La scuola, l’università, l’associazionismo (anche di categoria), l’amministrazione - con particolare riguardo ai Consigli di Zona - l’arte e soprattutto il teatro: dai fatti di ogni giorno esce uno spaccato ricchissimo di soggetti e iniziative che ha sorpreso lo stesso Comitato e che segnala la funzione di riferimento ormai svolta dalla città sul piano nazionale.

Allo stesso tempo, però, il reiterarsi di episodi di corruzione e di opacità amministrativa (perfino in nome dell’antimafia!), l’abdicazione ad alcune funzioni di tutela pubblica, il perpetuarsi di situazioni ideali per la penetrazione degli interessi mafiosi, anche nell’Expo alle porte, hanno indotto il Comitato a fare precedere la parte “positiva” della Relazione dall’esposizione responsabile di quelle che ha definito “permanenti ragioni di allarme”.

 

Nando dalla Chiesa
Presidente del Comitato Antimafia

Questa Settima Relazione (vedi Allegati) conclude il lavoro del Comitato Antimafia istituito nel 2011 dal Sindaco Giuliano Pisapia. Essa intende consegnare al nuovo Sindaco, al nuovo Comitato Antimafia ma soprattutto ai cittadini la sintesi e il senso di quasi cinque anni di lavoro compiuti al servizio del Comune.

Arginare la pressione degli interessi mafiosi su Expo 2015. Offrire un panorama aggiornato della presenza delle organizzazioni di criminalità mafiosa in città. Promuovere l’antimafia sociale. Questi erano i tre obiettivi assegnati dal Sindaco al Comitato.

La presente Relazione spiega che cosa è stato fatto per garantire il raggiungimento di questi obiettivi, ricostruendo le iniziali difficoltà di azione e indicando i successi comunque ottenuti in una città che ha saputo essere più vigile e consapevole che in precedenza. E fornisce nella parte finale le principali raccomandazioni che è sembrato giusto trasmettere alla nuova Amministrazione, al nuovo Comitato e alla città tutta, come frutto della propria esperienza.

Affinché gli interessi mafiosi trovino varchi sempre più stretti per passare e la città sia difesa con l’efficacia e la responsabilità necessarie.

 

Nando dalla Chiesa
Presidente del Comitato Antimafia

Aggiornato il: 19/09/2019